“Non siamo sorpresi, ma constatiamo come quelli di Lbc si dilettino a parlare di storni e zanzare invece che preoccuparsi di spiegare alla Città i motivi per i quali un (ex) Sindaco ed un (ex) Assessore durante la campagna elettorale abbiano intrattenuto rapporti e si siano interessati alle sorti imprenditoriali di qualche fornitore della Azienda Speciale”. Così in una nota il segretario provinciale Udc, Alessandro Paletta.
“Del resto, insieme al Gruppo consiliare, abbiamo compreso come gli unici numeri della Azienda speciale che conoscono siano quelli dei voti che avrebbero potuto capitalizzare alle elezioni, mentre gli altri numeri del disastro di Abc giacciono cristallizzati da una due-diligence esterna e dal controllo analogo interno, dovuto per legge e mai operato dalla precedente amministrazione forse non a caso.
Rispetto alla trasformazione dell’Azienda annotiamo un cambio di rotta: prima Lbc accusava il centrodestra di voler riportare i privati nella gestione dei rifiuti adesso, capito con ritardo di avere propalato una somma balla, contesta che si vada verso la scelta della società di capitali a totale controllo pubblico.
Gli Ellebiccini studino meglio, o basterebbe anche solo un minimo, le modifiche legislative intervenute con il D.Lgs. 201/2022: in costanza di mutamento sostanziale del progetto industriale si deve riprocedere alla valutazione prevista dall’abrogato art.34, co.20 DL 179/2012, oggi disciplinata dall’art. 14 co 1 e 2 del D.Lgs. 201/2022, per il quale è fatto divieto gestire un servizio pubblico a rete attraverso una azienda speciale. Insomma una scelta obbligata dalle norme, quelle che una certa politica più attenta ai voti che alla buona amministrazione dimostra di non conoscere.
Ai lavoratori, i primi ad avere a cuore le sorti della Azienda, diciamo di tenersi informati non attraverso proclami e volantinaggi sinistri ma acquisendo notizie direttamente dall’interno, comprendendo che la salvaguardia dei posti di lavoro, dopo la ormai nota gestione Ellebiccina, può venire solo attraverso un serio rilancio delle ambizioni aziendali, non con le amicizie imprenditoriali e il voto in cambio delle assunzioni/stabilizzazioni.
Da questa vicenda amministrativa nel tempo costellata da fallimenti progettuali, disastri finanziari, servizi pessimi e comportamenti discutibili un dato politico emerge chiaro: l’era di LBC è finita, rimane loro di voltare l’ultima pagina del libro e di approdare in AVS il partito di Bonelli e Fratoianni, opzione rispettabilissima e scelta di verità nei confronti degli elettori moderati, pochi ancora rimasti, che avevano creduto all’opzione civica”.