Nell’ultimo periodo, nel territorio pontino, si sono registrate diverse truffe, anche nella forma tentata, in
danno di persone che, nella maggiore parte dei casi, hanno un’età compresa tra i 65 e gli 85 anni. Sono
diverse le modalità attraverso le quali agiscono gli autori di tali reati, che sovente approfittano delle
condizioni di maggiore vulnerabilità e di minorata difesa.
Tra i casi più ricorrenti vi è quello in cui le persone offese vengono contattate telefonicamente da
soggetti che si presentano come nipoti o figli della vittima, preannunciando loro la consegna di pacchi
postali relativi alla consegna di merce acquistata on line (nei quali di solito vi sono oggetti di scadente
qualità e bassissimo prezzo), per il cui ritiro inducono il/la malcapitato/a a consegnare una cospicua
somma di danaro ad un solerte fattorino, appositamente inviato.
In altri casi, invece, gli autori della truffa, attraverso una telefonata, spacciandosi per sedicenti avvocati
o anche quali appartenenti alle Forze dell’Ordine, inducono la vittima a considerare reale il
coinvolgimento di un congiunto in un falso incidente stradale di rilevante gravità, così da generare uno
stato d’ansia con conseguente flessione dell’attenzione nei malcapitati che, spesso, assecondano le
indebite richieste di denaro, anche per somme cospicue, poste quale condizione per evitare gravi
conseguenze al loro familiare che le vittime si trovano poi a consegnare o allo stesso telefonista o un
suo complice che, opportunamente indirizzato, raggiunge l’abitazione della vittima di turno.
Altra tipologia di truffa registrata nell’ultimo periodo è quella condotta telefonicamente o
telematicamente, mediante l’inoltro di messaggi a cui conseguono telefonate da parte degli autori che,
fingendosi operatori di istituti di credito inducono le vittime a rivelare loro le credenziali dei loro conti
correnti, arrivando finanche a convincerli ad effettuare dei bonifici, talvolta anche ripetuti, di cospicue
somme di denaro, con il pretesto di controlli o aggiornamenti del sistema software dell’istituto di
credito. In questo caso, i malfattori agiscono in orari o giorni di chiusura delle banche o uffici postali
falsamente indicati dai truffatori, adottando procedure inesistenti. Al riguardo, si consiglia di non
aderire mai a nessuna richiesta pervenuta sia telefonicamente sia attraverso messaggistica di diversa
natura, bensì di rivolgersi all’istituto di credito di riferimento per ottenere o meno conferma di quanto
segnalato, attraverso procedure a dir poco inusuali.
Si registrano anche tentativi di truffa da parte di cybercriminali.
Le attività di questo Comando Provinciale sono rivolte ad un rafforzamento delle capacità di indagini
ed analisi del fenomeno, anche attraverso il pattugliamento del web (web patrolling), parallelamente
alle attività tradizionali, a cui si aggiungono campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
Al fine di contrastare non solo queste tecniche, ma in generale il fenomeno delle truffe è consigliato:
diffidare dagli sconosciuti: non fornire informazioni personali o finanziare (codici o dati bancari) e
contattare il proprio Istituto di Credito nelle ore di apertura, in caso in cui l’Istituto è chiuso,
rimandare le operazioni così da poterli contattare il giorno seguente;
il pin e le carte di pagamento non devono essere mai associate;
l’utilizzo delle notifiche a mezzo di sms o di specifiche app consentono di monitorare costantemente
i prelievi;
fare attenzione ai pagamenti su siti che accettano pagamenti non tracciati;
fare sempre attenzione a spyware e virus informatici quando si opera online in particolar modo
quando si naviga dallo smartphone;
verificare l’identità della persona con cui abbiamo a che fare;
contattare i familiari soprattutto se riguarda un evento cui vengono coinvolti loro stessi;
tenersi sempre informati sui nuovi metodi truffaldini;
diffidare di e-mail che insistono per richieste di denaro, anche a scopo di beneficenza;
sospettare sempre di e-mail che offrono di trasferire denaro a terzi.
La finalità non è solo quella di sensibilizzare le potenziali vittime sul fenomeno e ad una maggiore
attenzione e diffidenza nei confronti degli sconosciuti, ma anche quella di indurle a non avere remore o
disagio nello sporgere denuncia.