È evaso dai domiciliari che stava scontando a Minturno, in provincia di Latina, per andare a uccidere lo zio, ma prima dell’omicidio pensa a far adottare il suo cane.
È stata una vera e propria esecuzione il raid durante il quale appena una settimana fa a Napoli è stato ucciso 45enne Luigi Procopio. L’uomo è stato assassinato a colpi di pistola davanti ai suoi figli di 11 anni e 16 anni.
ll giudice per le indagini preliminari di Milano Roberto Crepaldi ha convalidato il provvedimento di fermo emesso nei confronti dell’omicida, Antonio Amoroso. L’uomo ora è sottoposto alla custodia cautelare nel carcere di San Vittore.
L’omicidio
Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Napoli, infatti, Amoroso ha atteso la vittima nell’androne del palazzo. Prima ha sparato a Procopio alla gamba e poi lo ha finito quando ormai era a terra con altri colpi di pistola, uno dei quali alla testa.
Non solo. Amoroso avrebbe anche sparato alla moglie di Procopio che era a circa tre metri di distanza. In questo caso per fortuna ha mancato il bersaglio.
All’indagato vengono contestati quindi i reati di omicidio volontario aggravato, tentato omicidio, porto abusivo di pistola, possesso di documenti falsi (mostrati ai poliziotti quando l’hanno rintracciato e arrestato) e anche evasione dagli arresti domiciliari dove si trovava a Minturno, in provincia di Latina.
Il movente: un debito da 5mila euro
Il movente dell’omicidio sarebbe riconducibile all’astio che Amoroso aveva nei confronti di marito e moglie per un presunto debito di 5mila euro.
Il fatto risale a due anni fa, quando l’indagato era ricercato dalle forze dell’ordine per avere sparato alla compagna dell’epoca (il tentativo di omicidio risale al 2022). In quel frangente Procopio e la moglie avrebbero convinto Amoroso a costituirsi.
Prima di costituirsi però, Amoroso avrebbe consegnato 5mila euro in contanti alla moglie di Procopio affinché li custodisse.
A luglio 2022, la donna, su input dell’arrestato, cominciò a restituire i soldi, in varie tranches. Amoroso aveva avanzato la richiesta di restituzione mentre si trovava in carcere, grazie a un cellulare che deteneva illegalmente in cella.
Sempre secondo il racconto, malgrado gran parte di quella somma fosse stata restituita, Amoroso ha continuato a chiedere alla coppia gli iniziali 5mila euro che aveva consegnato prima dell’arresto.
L’adozione del cane
Mentre si trovava ai domiciliari a Minturno aveva pubblicato un messaggio social nel quale chiedeva aiuto per adottare il suo cane: “Tra poco dovrò tornare in carcere”, aveva scritto l’uomo.