Sabato 20 luglio il Festival Pontino di Musica sarà al Castello Caetani di Sermoneta (ore 21) per il concerto per violoncello solo di Giovanni Gnocchi. Professore all’Universität Mozarteum di Salisburgo e docente ai Corsi di perfezionamento di Sermoneta ormai da diversi anni, Gnocchi conclude il progetto triennale “Intorno al Bach” che, avviato nel 2022, affianca le Suite per violoncello solo del Kantor di Lipsia alla musica del ‘900 e dei nostri giorni. Quest’anno di Bach, eseguirà le Suite in do minore n. 5 BWV 1011 e in re maggiore n. 6 BWV 1012 che incorniciano la Sequenza XIV di Luciano Berio e la Suite in do minore n. 3 di Benjamin Britten.
Equilibrio perfetto fra sperimentazione, tradizione e grande forza espressiva, le sei Suites per violoncello solo di Bach rappresentano veri e propri monumenti musicali. Composti intorno al 1720 circa, con il musicista in procinto di trasferirsi a Lipsia, caddero nell’oblio per quasi tre secoli, fino alla riscoperta dovuta al violoncellista catalano Pablo Casals, che giovanissimo si imbatté per caso in un’edizione dello spartito in un negozio di Barcellona. Da allora studi, ricerche, esecuzioni hanno riportato il corpus delle Sei Suites alla ribalta internazionale e nel repertorio di ogni violoncellista.
La Sequenza XIV di Berio risale al 2002, e rientra nei pezzi che il compositore dedicò a singoli strumenti evidenziandone possibilità tecniche ed espressive con una scrittura contemporanea. Ne è un esempio la Sequenza per violoncello solo che eseguirà Gnocchi. A introdurla è un testo dello stesso compositore, che appuntò: “Tutti gli aspetti del pezzo vivono una doppia vita. Vengono usate le corde, naturalmente, con l’arco e con diversi modi, anche inediti, di contatto diretto con le mani, ma viene anche usata la cassa del violoncello come fosse uno strumento a percussione. Vengono contrapposti, assimilati e sviluppati moduli ritmici tradizionali dello Sri Lanka (il paese d’origine di Rohan de Saram, violoncellista dedicatario del pezzo, n.d.r.) che sono elaborati in proporzioni di durata variabili e differenziate. C’è un dialogo costante fra le dimensioni orizzontale e verticale (fra melodia e armonia, come si diceva una volta) e quindi anche fra suono e rumore. Sequenza XIV sviluppa un clima espressivo quanto mai instabile e diversificato ma, direi, consapevole della storia del violoncello che è uno dei pochi strumenti ad essere stati attraversati tanto profondamente e lungamente dalla storia della musica”.
La Suite n. 3 op. 87 di Britten, è l’ultima delle tre Suite che il musicista inglese dedicò a Mstislav Rostropovič. Venne composta nel 1971 e il grande virtuoso russo la eseguì la pima volta allo Snape Maltings nella piccola cittadina di Snape nel Suffolk, in Inghilterra. In nove movimenti, nella Suite si ritrovano canti tradizionali russi e inni russi ortodossi, omaggio alla terra di origine del suo primo interprete e dedicatario.
Il weekend musicale pontino si completa domenica 21 luglio con il duo Francesco D’Orazio-Gianpaolo Nuti violino e pianoforte (Castello di Sermoneta ore 21), che ha abituato il pubblico pontino a viaggi musicali dal classico al Novecento: quest’anno in programma Mozart, Brahms, Satie, Ravel e Spiegel im spiegel dell’estone Arvo Pärt, scritta nel 1978 e forse fra le sue composizioni più famose.