È stato approvato in Giunta, su proposta del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e dell’assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito, Giuseppe Schiboni, lo schema di Protocollo d’Intesa tra la Regione Lazio e l’Ufficio Inter-distrettuale Esecuzione Penale Esterna Lazio Abruzzo e Molise. L’obiettivo è promuovere l’inserimento lavorativo delle persone in esecuzione penale esterna nell’ambito delle misure di politica attiva della Regione Lazio.
Nella consapevolezza dell’importanza della formazione e del lavoro per favorire il processo di inclusione, la Regione e l’UIEPE, in raccordo con il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, puntano a sostenere l’inserimento delle persone in esecuzione penale esterna facendo leva sul Programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL), attraverso azioni di accoglienza, orientamento, formazione in aula integrati con la formazione on the job (tirocini).
Secondo le ultime ricerche del settore, infatti, la finalità del reinserimento nella società viene raggiunta in misura maggiore quando l’esecuzione della pena all’esterno del carcere è accompagnata da iniziative che favoriscono l’accoglienza, la formazione e la creazione di opportunità lavorative.
Due le linee cardine del protocollo di intesa che avrà durata biennale.
Il primo: sviluppare un’azione di sistema volta alla sperimentazione di percorsi di inserimento socio lavorativo per le persone in esecuzione penale esterna.
Il secondo: attivare la rete territoriale, attraverso una cooperazione sinergica tra gli attori della governance regionale e locale e i destinatari degli interventi, mettendo a sistema le progettualità future con quelle esistenti.
«Dare piena attuazione all’articolo 27 della Costituzione significa anzitutto aumentare l’offerta lavorativa per la popolazione detenuta – dichiara il presidente Francesco Rocca – Insieme all’assessore al Lavoro e alla Formazione, Giuseppe Schiboni, abbiamo approvato in Giunta un importante Protocollo d’Intesa per promuovere l’inserimento professionale delle persone in esecuzione penale esterna, nell’ambito delle misure di politica attiva della Regione Lazio».
«Il reinserimento delle persone fragili in società è complesso e drammatico e riguarda tutta la sfera della persona, da quella familiare a quella psicologica e sanitaria. È necessario quindi uno sforzo corale e partecipato che inizi “dentro il carcere”, a partire dalla formazione professionalizzante, affinché la pena si trasformi in un percorso di cambiamento e rinascita, verso una società inclusiva e accogliente. Le iniziative di questo tipo, basate sulla creazione di una rete territoriale di soggetti impegnati nella co-progettazione, sono fondamentali – spiega l’assessore Schiboni – per creare coesione sociale e offrire soluzioni che superano le dinamiche del mero, quanto inutile, assistenzialismo».