“Quando viene meno il rispetto politico ed umano non ha più alcun senso proseguire per la stessa strada. Per questa ragione dichiaro conclusa la mia esperienza politica nel partito dell’U.D.C. Il Segretario Provinciale Paletta, in vista della recente votazione per il consiglio provinciale di Latina, ha valutato di “far accordi” sulla mia persona. Il mio voto è stato dato come “prenotato”, a mia totale insaputa, nell’ambito di una trattativa tra il segretario e la lista civica “Conosco Cisterna”, per promuovere la vittoria di un consigliere provinciale nella lista del Partito Democratico, nonostante – ufficialmente – si era detto di far votare la lista unitaria con la Lega. Paletta ha deciso di “garantire” il mio voto alle ambizioni della Lista Civica, nella speranza di ottenere un sostegno per la sua personale “campagna acquisti”, ossia i nominativi di qualche altro esponente della lista civica “Conosco Cisterna” da mettere dentro il gruppo consiliare dell’U.D.C. Un accordo siglato alle mie spalle, e del quale sono stata messa al corrente solo a fatto compiuto. Personalmente, nel rispetto che ancora riservo per i miei colleghi della “lista Conosco Cisterna”, posso dire che, se mi avessero apertamente domandato di fare questa scelta, io avrei anche potuto, in buona fede, sostenerli, perché capisco e desidero la crescita del partito in consiglio comunale. E chi non lo vorrebbe? Ma nel momento in cui l’impegno e la lotta politica quotidiana di una donna come me diventa una sorta di figurina che può essere scambiata o ceduta senza che mi sia domandato alcunché, assistiamo ad una palese mancanza di rispetto verso non soltanto me, ma verso la dignità del nostro impegno. Io sono e resto attiva nel portare avanti le battaglia che il mio cognome, Carturan, mi fa portatrice. Ho cercato di instaurare un rapporto franco e leale con la classe dirigente dell’U.D.C, nella quale mi rispecchiavo, ed avevo ed ho stima per l’on. Lorenzo Cesa. Un percorso, il mio, cominciato con la candidatura in una lista civica “moderata” con l’interesse e la speranza di poter partecipare attivamente in un partito centrista e moderato, tant’è che ho aderito sempre e solo a componenti moderate. Eppure, forse perché guidata dall’esigenza di compattarsi, questa lista moderata ha deciso di cambiare rotta, e pur restando dentro a questa formazione, mi sono trovata nella situazione di dover fare campagna elettorale, in vista di un appuntamento fondamentale come quello delle europee, per sostenere un candidato dell’estrema destra. Ma se ciò non era bastato ad allontanarmi dalle battaglie comune, dopo questa azione del segretario Paletta, ho dovuto aprire gli occhi, e riconoscere come anche quelle voci che – mi era stato detto . erano state fatte girare su di me e che mi delegittimavano, costituivano una sorta lavoro “preparatorio” atto ad estromettermi dalla lista UDC. Una manovra iniziata minando la mia creatività, per poi dare il mio voto per scontato ed ignorare le mie intenzioni. Se non volevo dare credito a queste letture, la vigilia del congresso provinciale ha trasformato tutti questi segnali ed i timori in un’amara ed incontrovertibile realtà. Queste parole non sono dette a cuor leggero, né pensate da una donna che non sa cos’è il lavoro. Io vengo dall’altra parte del mondo, e già a 4 anni ho conosciuto cosa vuol dire dover lavorare per sopravvivere. E da allora che combatto le mie battaglie, che sono state tante e diverse. Suggerirei , con umiltà e poca esperienza che ho in politica, che il segretario Alessandro Paletta riconosca questa grave violazione della mia fiducia e ne faccia ammenda, e che si impegni concretamente – cosa più importante, perché non riguarda soltanto me – a promuovere l’uguaglianza di genere e il rispetto dei diritti delle donne in ogni ambito della vita politica e sociale. Perché se si può parlare alle spalle di una persona come me che, comunque, può fregiarsi di un cognome illustre e che le fa le spalle forti, quanto è più facile farlo nei confronti di tante altre appena entrate nel mondo della politica? Occorre, qui, dare un esempio … Non possiamo più tollerare che altre persone, uomini o donne che siano, ma in questo caso prevalentemente uomini, si arroghino di parlare per noi. Accade ancora troppo spesso. L’impatto che le donne di Cisterna, giovani o mature che siano, hanno sulla vita politica della nostra città e provincia, non può essere sottoposto all’avallo del segretario di turno. Per tale ragione la mia esperienza all’interno dell’UDC finisce qui. Annuncio pubblicamente le mie dimissioni, riconsegnando la tessera del partito e lascio tutti gli incarichi ricoperti, tra cui quello di capogruppo UDC in Consiglio Comunale, e Segretario UDC di Cisterna di Latina. Credo di avere, come consigliere comunale un mio consenso personale per il quale non ritengo di dovermi dimettere ma di continuare ancora più determinata , portando avanti gli obbiettivi politico amministrativi dei miei elettori in special modo delle periferie e dei borghi di Cisterna. Provvederò nell’immediato a comunicare a chi di competenza la mia iscrizione al gruppo misto in Consiglio Comunale così come prevede lo Statuto.
Non sarò complice, né silenziosa comparsa col nome da ostentare – come qualcuno ha tentato di ridurmi – della farsa che andrà in scena con il prossimo congresso, che sarà il trionfo di questa modalità tutt’altro che costruttiva e rispettosa del segretario Paletta. Per chi voglia accaparrarsi la bandiera U.D.C. a Cisterna Di Latina, ci metta la faccia come io ho fatto”.
Maria Rene Carturan