“L’amministrazione Mantini è giunta al capolinea e il fatto che il sindaco non voglia ammettere la grave crisi dentro la sua maggioranza è il segnale evidente della sua debolezza come leader e come primo cittadino”. A parlare è il consigliere comunale e regionale Vittorio Sambucci dopo che il sindaco di Cisterna Valentino Mantini ha ritirato le deleghe agli assessori Emanuela Pagnanelli e Carlo Carletti, rei – a detta dello stesso sindaco – di sedersi durante l’ultimo consiglio comunale tra il pubblico, lasciando vuoti i loro posti in giunta comunale.
“Abbiamo voluto attendere quanto facilmente prevedibile dopo gli ultimi accadimenti in consiglio comunale – ha detto Sambucci -. Uno spettacolo pietoso che non ha precedenti poiché mai era accaduto prima d’ora a Cisterna di un così plateale ammutinamento di una parte della giunta e maggioranza verso il loro sindaco. Con un evidente scollamento della maggioranza, in sofferenza nei confronti di un gruppo di potere ben stretto attorno al sindaco. E proprio quest’ultimo ha recitato la parte più comica di tutti minimizzando in consiglio comunale sul gesto degli assessori Carletti e Pagnanelli per poi fare un comunicato, il giorno dopo, affermando che li cacciava perché lo avevano offeso con il loro gesto. Un tempismo degno di un leader che ha il polso della situazione! Dispiace constatare che, ancora una volta, con una prassi molto simile a quanto già era accaduto con le nomine del cda Cisterna Ambiente, Mantini cerca alibi per giustificare le sue azioni politiche. Azioni che pare evidente ormai siano frutto di condizionamenti che il Sindaco subisce dal gruppetto dei suoi fedelissimi PD con innesto Monti, mostrando ancora una volta non solo poca autonomia ma soprattutto mancanza di rispetto verso le persone, la loro storia e dignità. Da avversari politici leali abbiamo sempre riconosciuto lo spessore dell’assessore Carletti e l’impegno profuso nel suo mandato contraddistinto da correttezza e disponibilità verso il consiglio comunale così come, anche nei momenti di scontro e acceso confronto, mai è venuto meno il rispetto reciproco con l’assessore Pagnanelli. Al di là delle posizioni politiche dunque non possiamo che solidarizzare con gli ex assessori che hanno pagato la pavidità politica ed umana del loro sindaco che ancora una volta si nasconde dietro l’evidenza dei fatti di un rimpasto di giunta per la quale da mesi riceve pressioni. Un rimpasto di cui tutti erano a conoscenza e che ora il sindaco vuol far passare per altro. Come se alla città non fossero già bastate le prese in giro sul Mulino e sul Filetto, il sindaco persevera con il solo intento di salvaguardare la sua immagine davanti alle sue azioni che sa essere ingiustificabili. Dopo due anni e mezzo Mantini ancora non ha capito la differenza che passa tra un politico, autonomo, ed un burocrate nominato. Tra un sindaco ed un dirigente. Ammesso che – conclude Sambucci – sia ancora lui a dirigere la sua amministrazione”.