“A Ursula von der Leyen che dal congresso del PPE a Bucarest tuona contro i populisti accusati di voler distruggere l’Europa, rispondiamo che il vero pericolo per l’Europa sono state le scelte scellerate prese dalla Commissione Europea da lei guidata, e che in questi anni ha adottato politiche che hanno danneggiato il nostro tessuto economico e produttivo.
Non possiamo accettare lezioni da chi in questi anni ha permesso che in Europa arrivassero farina di insetti e cibo sintetico, da chi ha portato gli agricoltori allo stremo, da chi ha consentito l’invasione di auto elettriche a scapito della nostra industria automotive, da chi ha voluto un Green Deal infarcito di estremismo ideologico di sinistra che in nome della sostenibilità ambientale ha perseguito scopi che non hanno fatto i conti con la realtà rappresentata da cittadini e imprese, mettendo a rischio la tenuta del nostro tessuto economico.
Come Lega Gruppo ID sin dal nostro insediamento nel Parlamento Europeo ci battiamo per riportare i burocrati europei alla ragione e siamo fieri di dire che abbiamo ottenuto risultati di buon senso.
Nel settore automotive, ad esempio, abbiamo sempre sostenuto la necessità di normative che favoriscano l’innovazione senza penalizzare l’industria e gli utenti finali. L’attuale revisione delle norme, che mantiene le condizioni di prova Euro 6, rappresenta un equilibrio tra progresso ecologico e realtà industriali.
Per quanto riguarda il tema degli imballaggi, accogliamo con favore la revisione del regolamento che tiene conto delle reali capacità di adattamento delle imprese, senza imporre obiettivi di riuso irrealistici che avrebbero solo aggiunto pressione senza risultati tangibili.
Sulle case green, la direttiva sulla performance energetica degli edifici deve riconoscere le diverse situazioni nazionali e regionali, lasciando agli Stati membri la libertà di definire una curva di riduzione dei consumi che sia in linea con le loro specificità e possibilità.
La sostenibilità aziendale è un altro pilastro fondamentale del nostro futuro. Tuttavia, è essenziale che la direttiva sul dovere di diligenza in materia di sostenibilità aziendale sia calibrata per non soffocare l’intraprendenza e la competitività delle nostre imprese, specialmente quelle piccole e medie che sono il motore dell’economia europea e dell’economia italiana in particolare.
Il compito del prossimo Parlamento sarà quello di proseguire su questa strada, riscrivendo le politiche disfattiste della Commissione uscente, partendo da un Green Deal che miri a obiettivi ambiziosi ma praticabili, che tenga conto delle realtà economiche e sociali e che sia libero dagli estremismi ideologici di una sinistra sempre più distante dalle esigenze quotidiane dei cittadini.
Abbiamo il dovere verso le prossime generazioni di costruire un’Europa verde che sia anche un’Europa della gente, dove sostenibilità e prosperità vadano di pari passo”.
Lo afferma il parlamentare europeo della Lega Gruppo ID Matteo Adinolfi.