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FDI alza la nebbia della fusione nucleare
che nasconde il ritorno della fissione.
Alleanza Verdi e Sinistra e il Comitato di Latina Possibile ritengono che dal Convegno dei Fratelli D’Italia, promosso dall’Eurodeputato pontino Nicola Procaccini, si continui ad alimentare l’equivoco sulla questione Nucleare nel nostro paese.
Queste le testuali affermazioni pronunciate dal responsabile energetico del partito meloniano:
“la fusione nucleare non esclude la fissione nucleare”; la fusione nucleare è una tecnologia non ancora disponibile”; “la fusione nucleare è di là da venire …… occorre il lungo periodo, per il medio periodo il Governo ricorre alle tecnologie disponibili come la fissione nucleare …..”; “per la fusione nucleare il QUANDO non è fattore irrilevante”. Vista anche la precisazione del Prof. Pietro Martin sulla impossibilità di dare tempi certi per vedere l’applicazione industriale della FUSIONE, LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: DI COSA STIAMO PARLANDO E QUAL E’ IL VERO OBIETTIVO DEL GOVERNO NELL’INSISTERE NEL RITORNO AL NUCLEARE?
Premesso che da sempre, i padri del movimento ambientalista e antinucleare con base scientifica, in alternativa al nucleare da fissione, hanno sostenuto la ricerca sul nucleare da fusione, occorre entrare nel merito delle scelte della destra italiana.
Destinare ingenti risorse su un fantomatico Nucleare da fissione di Quarta Generazione anziché concentrare gli sforzi economici sul Nucleare da Fusione è la sostanza dell’ennesimo spreco di risorse pubbliche a favore delle grandi lobbies che fa da specchio alla questione “Ponte sullo Stretto” dove, è presumibile, tanti incasseranno dalla fase progettuale senza vederne la realizzazione.
Secondo quanto affermato nella relazione illustrativa del DDL nucleare sostenibile, approvato dal Governo delle Destre il 28 febbraio u.s., “l’energia nucleare rappresenta la fonte energetica più pulita (ovvero con le minori emissioni di CO2 per unità di energia generata, rinnovabili incluse) in grado di garantire una produzione di energia stabile e programmabile, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, a integrazione delle rinnovabili non programmabili”. E non solo, garantirebbe anche “la sostenibilità dei costi gravanti sugli utenti finali (domestici e non) e la competitività del sistema industriale”.
Cioè il kWh nucleare costerebbe meno di quello prodotto da rinnovabile non programmabile + accumulo.
Infine, il nucleare permetterebbe, secondo il Governo, di assicurare la sicurezza e l’indipendenza energetica del paese.
I FATTI DICONO BEN ALTRO:
- è tutt’altro che garantita la sicurezza e l´indipendenza energetica non avendo, il nostro Paese, miniere di uranio, né impianti di arricchimento, né impianti di riprocessamento del combustibile, e sapendo che il mondo occidentale, USA inclusi, oggi dipende ancora in parte dalla Russia per fare funzionare i suoi reattori nucleari. Magari il ministro è stato informato male.
- per le ragioni sopra esposte va aggiunto il fatto che l’uranio è una risorsa fossile, e pertanto limitata nelle concentrazioni che la rendono economicamente conveniente.
- Le Centrali Nucleari sono oggettivamente obiettivi militari;
- In Italia, Paese ad alta sismicità, il problema della localizzazione dei siti nucleari, è tutt’altro che secondario;
- Il ritorno al nucleare da fissione è un bagno di sangue economico. Altro che riduzione delle bollette (stiamo ancora pagando i costi di smantellamento delle “vecchie” centrali tra cui quella di Latina). Ciò perché al fine di avere un costo del kWh prodotto accettabile l’impianto deve funzionare a tavoletta, cioè alla massima potenza per tutto l’anno. Il costo del kWh si impenna rapidamente al diminuire delle ore e della potenza di funzionamento. Insomma, quella nucleare è la tecnologia intrinsecamente meno adatta a compensare la variabilità delle fonti rinnovabili.
- Oltre ai problemi autorizzativi e di accettazione sociale, c’è un aspetto non secondario: I reattori modulari di piccole dimensioni (SMR – fossili) non ci sono. Sono solo dei progetti, con dei costi e tempi di costruzione annunciati ma non verificati, perché non c’è un solo SMR commercializzato nel mondo occidentale.
Ribadiamo invece che la via più veloce ed economica per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra e l’indipendenza energetica del nostro paese è quella dell’efficienza, del risparmio energetico e delle energie rinnovabili.
Alleanza Verdi e Sinistra e il Comitato di Latina Possibile aprono ad un confronto di merito sulla questione Nucleare ed Energie Rinnovabili nel territorio pontino con lo scopo di rendere partecipe la popolazione e le forze sociali per uno sviluppo veramente sostenibile per una reale indipendenza energetica.