
L’ex finanziere ha ricostruito il tragico pomeriggio in cui ha tolto la vita a Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, rispettivamente madre e sorella della sua ex fidanzata Desirée, alla quale non accettava di dire addio.
In aula, Sodano ha dichiarato:
“Dopo poco andammo a parlare fuori casa e io le dissi: ‘O stai con me o non stai con me’. Lei mi diceva: ‘Se vuoi questa decisione, prendila te. Quando tornò con la maglietta, vidi anche l’anello che le avevo regalato e lei mi disse: ‘Tienilo te.”
La restituzione dell’anello ha scatenato in lui una reazione incontrollata:
“Mi fece stare male, sono entrato in una sorta di panico. Desirée mi diceva: ‘Smettila di fare così’. Allora sono andato in macchina e ho preso l’arma, volevo fare un gesto estremo davanti a lei, suicidarmi.”
“Cercai di seguire Desirée, io volevo morire davanti a lei come gesto estremo, come quando provai a suicidarmi dopo la perdita dei miei genitori. Desirée iniziò a urlare, cadde per terra e corse nel bagno. Ad un certo punto mi trovai di fronte Renée, che per me era come una sorella minore. Renée era uscita dalla porta del bagno dopo aver sentito le urla di Desirée. Quando vidi che Renée si lanciava contro di me, sparai tre colpi di pistola. Vidi lo zampillo di 15 centimetri di sangue. Non sapevo perché si stava lanciando addosso a me. Dopo, ho sparato a Nicoletta. È come se avessi ucciso mia madre in quel momento. Me la sono trovata davanti e cercavo di urlare: ‘Stai ferma’.”
Dopo il massacro, Sodano è fuggito in auto fino al suo arresto.
L’udienza si è svolta in un clima pesante, con la difesa che cercherà di far valere la tesi del delitto d’impeto, mentre l’accusa punta a una condanna per duplice omicidio volontario aggravato, escludendo ogni attenuante.
Il processo continua, mentre la comunità di Cisterna resta ancora scossa da uno dei crimini più efferati degli ultimi anni.