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La mattina del 12 febbraio 2025, in Latina, Aprilia (LT), Torino, Siracusa, Salerno e Lecce, il Reparto
Territoriale Carabinieri di Aprilia unitamente al Centro Operativo della DIA di Roma, con il supporto dei
Comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa
dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma nei confronti di 8 persone (6 in carcere e 2 agli arresti domiciliari)
gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis comma I) e
concorso nei reati di estorsione (artt. 110, 629 c.p.), usura (644 c.p.), detenzione e porto abusivo di armi
(artt. 2, 4 e 7 L. 895/67), intestazione fittizia di imprese, partecipazioni o cariche sociali (art. 512 bis c.p.).
Più in particolare, nel corso dell’indagine, sviluppata tra il 2021 e il 2024 sotto il coordinamento della DDA
della Procura di Roma e naturale prosecuzione delle attività investigative sfociate nelle attività del 03
luglio 2024 (che ha portato alla nomina del Commissario Prefettizio per il Comune di Aprilia e all’attività
istruttoria della Commissione di Indagine, per verificare eventuali condizionamenti mafiosi), sono stati
raccolti elementi gravemente indiziari in ordine all’esistenza di una associazione per delinquere di tipo
mafioso operante nel territorio di Aprilia e aree limitrofe, idonei a documentare:
− la continuità dell’operatività criminale del sodalizio nei Comuni di Aprilia e Latina, sfociata nel
rinvenimento di ordigni esplosivi collocati ai danni di una società impegnata nel settore dei
trasporti;
− la strutturata organizzazione interna per:
- l’occultamento dei profitti illeciti mediante l’utilizzo di terzi soggetti, fittiziamente intestatari di due
società con sede a Latina ed Aprilia (attive nel settore della ristorazione e dei profilati plastici) di
fatto nella disponibilità del clan e, oggi, sottoposte a sequestro preventivo ai fini della successiva
confisca; - l’utilizzo di parte dei profitti illeciti per il finanziamento del patrocinio legale dei sodali già
raggiunti da provvedimenti giudiziari.
Al vertice di tale organizzazione, è emersa la figura del latitante promotore, contiguo ad una cosca di
‘ndrangheta del mandamento reggino, affiancato nel ruolo apicale da altri sodali, colpiti, per questo, da
ulteriore Ordinanza di custodia cautelare in carcere (ove tuttora si trovano ristretti). Sono attualmente in
corso numerose attività di perquisizione presso le abitazioni degli indagati.
Nel medesimo contesto, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, unitamente
alla Squadra Mobile della Questura di Latina, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di due
società (impegnate nel settore della ristorazione e dei profilati plastici) tra Latina e Aprilia), riconducibili
agli indagati.
Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli
indagati vige il principio di presunzione di innocenza.
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