![Vista_discarica_Montello](https://www.lanotiziapontina.eu/wp-content/uploads/2025/02/Vista_discarica_Montello.jpg)
Bellissima iniziativa quella svoltasi venerdì 24 gennaio in un bar di Borgo le Ferriere in vista del lancio ufficiale ad Abu Dhabi per il progetto finanziato con i fondi del pnrr “Ind.Eco Green Hydro Hub” la società ha voluto evidentemente fare le cose in grande, coinvolgendo addirittura la cittadinanza a presenziare e porre domande.
Ma le domande che la cittadinanza pone alla società sono le stesse da anni, e non hanno ricevuto risposta neanche questa volta.
Bellissimo infatti il progetto che prevede la produzione di Idrogeno Green sfruttando le acque di percolato e la produzione energetica del parco fotovoltaico che attualmente ricopre 230.000 mq dell’ex quarta discarica più grande d’Italia, progetto che si incasella in quello di più ampio respiro della Hydrogen Valleys associandosi all’Helyos che verrà avviato nel comune di Patrica a Frosinone.
Bellissimo come un nuovo orpello d’arredo che si somma al tappeto che si vuole stendere al di sopra delle polveri del passato, purtroppo.
Ci piacerebbe gioire della svolta green del sito altamente inquinato, insieme ai cittadini del territorio limitrofo semmai, se non fosse che da gioire, per chi non ne percepirà guadagni non c’è molto.
Conosciamo la storia del sito e gli avvicendamenti giudiziari, a questa grande macchia nera nella storia del territorio si è affiancata ultimamente anche l’ultimo smacco che un po’ avrebbe potuto risollevare gli animi delle persone colpite direttamente e indirettamente dall’impatto dell’impianto di conferimento: i versamenti che dal 1998 al 2015 la società ha effettuato, il famoso ristoro. Al 2023 la somma è stata attestata sui 29.3 milioni complessivi, soldi che non sono stati minimamente indirizzati a una progettualità inerente lo sviluppo dei territori martoriati ma fagocitati dal comune di Latina semplicemente nella spesa corrente, mancando, nell’accordo di versamento, un vincolo di impiego nel territorio interessato come norme di buon senso darebbero per scontato che fosse.
Sotto il tappeto della svolta green riposano molte anime e molte questioni che a questo punto prendiamo atto non avranno mai pace e giustizia, continuando, d’altro canto, a danneggiare la popolazione e le economie locali. È questo il destino della valle dell’Astura se le responsabilità della bonifica mai avviata continueranno ad essere rimbalzate tra autorità nazionali e responsabilità private, è questo il destino delle aziende agricole d’eccellenza se nel sottosuolo continueranno a insistere materiali altamente inquinanti, continuare a piangere i propri cari è il destino della popolazione se non si avvierà finalmente la necessaria e sacrosanta bonifica del sito continuando a rincorrere solo ed esclusivamente interessi privati.
Ci piacerebbe tanto festeggiare l’avvento di un progetto innovativo sul territorio e la sua eco internazionale, ma finché i festeggiamenti avverranno su un tappeto pieno di bozzi e instabile, riteniamo opportuno e prioritario sistemare prima bene a dovere i luoghi della festa.
In ultimo ma non ultimo ci piacerebbe poterci concentrare solo sulle domande prettamente di carattere tecnico, quanto idrogeno potrà produrre il sito a costo 0 ovvero alimentato dal parco fotovoltaico e sostenuto dalla generazione di BioLGN? Che destinazione d’uso avrà l’idrogeno prodotto? Verrà esportato? Compresso in loco?
Quanto percolato contribuirà a convertire in idrogeno sugli attuali 9.500/13.500 mg/annui?
Per quanti anni il percolato alimenterà l’impianto e dopo quanto si utilizzeranno dunque le acque meteoriche? Che impatto potrebbe avere questa deviazione sulle falde e le economie agricole locali?
Ma soprattutto, per iniziare, in quanto tempo verrà costruito il nuovo impianto di produzione di Idrogeno? Sarà un impianto ex novo o prevede la conversione di strutture preesistenti?
Sarebbe bello potersi porre solo queste domande, invece dobbiamo continuare a soffermarci sulle storiche domande: che fine ha fatto la testimonianza di Carmine Schiavone in merito la presenza di fusti altamente nocivi nel sito di Borgo Montello? Quando e chi si prenderà l’onere di bonificare il sito? In che modo la popolazione locale riceverà sacrosanto risarcimento per i danni percepiti in termini di salute?