Alleanza Verdi e Sinistra (Europa Verde-Sinistra Italiana) e il comitato di Latina Possibile intendono replicare al comunicato dei capigruppo della maggioranza al Comune di Latina sul bilancio dell’azienda speciale ABC.
Finalmente, il 19 di questo mese, il consiglio Comunale ha approvato, con colpevole e consapevole ritardo provocato dalla Giunta Celentano, i Bilanci relativi agli esercizi sociali di ABC del 2022 e del 2023.
Non soddisfatti, i partiti di Destra, nelle persone dei capigruppo Cesare Bruni – FdI, Vincenzo Valletta – Lega, Enzo De Amicis – Lista Celentano, Mauro Anzalone – Forza Italia e Maurizio Galardo – Udc, trasmettono un comunicato stampa con il quale attaccano l’opposizione consiliare.
Citiamo testualmente:
“ È bene precisare che uno dei bilanci consuntivi si riferiva all’anno 2022 quando al governo della città c’era la sinistra colettiana. Inoltre, entrambi i bilanci consuntivi sono stati redatti dal vecchio cda nominato sempre dalla sinistra.”
“ Prova provata è che le opposizioni hanno insistito sulla richiesta della presenza dell’attuale cda che nulla avrebbe potuto chiarire sui consuntivi 2022 e 2023 mentre si sono ben guardate dal chiedere la presenza del cda che quei bilanci li aveva redatti e che magari avrebbe potuto spiegare eventuali dubbi.”
Se è vero che il bilancio relativo all’esercizio 2022 è stato redatto ed approvato dal precedente Consiglio di Amministrazione, il BILANCIO RELATIVO ALL’ESERCIZIO 2023 E’ STATO REDATTO ED APPROVATO DALL’ATTUALE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI CUI E’ PRESIDENTE IL DOTT. Palmerini NOMINATO DA QUESTA AMMINISTRAZIONE DI DESTRA. Proprio da un’attenta lettura della Relazione sulla gestione relativa al bilancio 2023, i consiglieri firmatari dovrebbero apprendere informazioni utili per l’azione della Giunta Celentano, prima di procedere ad affermazioni gratuite.
Sulla vicenda ABC, la responsabilità dell’amministrazione di Destra nell’aver ritardato e condizionato la vita dell’Azienda Speciale si è resa tangibile in vari provvedimenti quali: la Due Diligence (costata oltre 40 mila euro), dalla quale è emerso che l’azienda era in equilibrio economico-finanziario così come dalle risultanze del Controllo Analogo (anche questo effettuato con ritardo); il mancato riconoscimento del fattore di Sharing (ristoro ad ABC di quota percentuale del prodotto venduto grazie alla raccolta differenziata) relativo agli esercizi 2020-2021-2022 e presumibilmente 2023 ed ormai 2024; la confusione evidente nell’indirizzare a soluzione la chiusura del ciclo dei rifiuti pregiudicando quanto realizzato nel 90% del territorio e nel 75% delle utenze dove si è raggiunto l’80% di raccolta differenziata grazie al sistema PaP; il mancato efficientamento dell’Ufficio TARI del Comune dal quale dipende la catastrofica voce dei crediti di dubbia esigibilità questa sì che incide sulla bolletta e nelle tasche dei latinensi. E si potrebbe continuare.
Una sola cartina di tornasole a conferma della sciatteria con cui viene amministrata la città da parte di Fratelli D’Italia, Lega, UDC, Forza Italia, Lista Celentano e Fare Latina è la mancata costituzione di parte civile del Comune nella vicenda criminale dei chioschi.