Si è svolto all’Hotel Bajamar di Formia il convegno dal titolo “Verso la manovra – legge di bilancio e concordato preventivo biennale” organizzato dal gruppo consiliare di Fdi Formia, dal locale circolo e in collaborazione con la federazione provinciale del partito.
Dopo i saluti del vicesindaco avv. Giovanni Valerio è stata la volta dei relatori: il presidente della Commissione Bilancio nonché presidente della federazione provinciale di Fdi Latina, Sen. Nicola Calandrini; il dottore Commercialista e revisore legale, dott. Nicola Forte e il Capogruppo Fdi al Consiglio Comunale di Formia avv. Renata Ranucci.
Gli interventi si sono concentrati sulla portata del concordato preventivo biennale, di cui è stato descritto il funzionamento e soprattutto la novità che questo rappresenta nel panorama fiscale italiano.
Di carattere politico, e incentrato anche sulla manovra di Bilancio in questi giorni in discussione alla Camera, l’intervento del Sen. Calandrini:
“L’Italia è tornata a correre. Lo dice la crescita del Pil, lo dicono i numeri sull’occupazione, mai così alta dai tempi dell’unità d’Italia, lo dice la performance dell’export. In un’Europa dove le crisi di governo sono all’ordine del giorno, Il governo Meloni è uno dei più stabili della storia della Repubblica: questo vuol dire uscire dalla logica dell’instabilità che, nei dieci anni precedenti all’insediamento del governo Meloni, è costata, in termini di interessi sul debito pubblico, ben 265 miliardi. una cifra superiore all’intero ammontare delle risorse del Pnrr”.
“Abbiamo presentato a Bruxelles un Piano Strutturale di Bilancio nel quale ci impegniamo a tenere sotto controllo la spesa pubblica nei prossimi sette anni – ha proseguito il Senatore – Nello stesso tempo stiamo votando una manovra di Bilancio che vale 28 miliardi e che concentra due terzi delle risorse nel rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, che si traduce in più soldi in busta paga per 14 milioni di lavoratori dipendenti. Sosteniamo le famiglie, con il bonus mamme e asili nido e gli under 36 che vogliono comprare o ristrutturare casa. L’obbiettivo di medio termine è ridurre il debito pubblico e quindi pagare meno interessi, così da liberare risorse da poter utilizzare nell’interesse dei cittadini.”
“Cambia infine, grazie a una riforma fiscale che l’Italia aspettava da decenni, il rapporto fisco-contribuente. Superiamo una visione punitiva attraverso meccanismi premiali ma senza rinunciare alla lotta all’evasione e anche in questo caso parlano i dati visto che, nel solo 2023, abbiamo recuperato dalla lotta all’evasione ben 24,7 miliardi”.