“LBC quando parla di Centri Socio – culturali anziani, porta avanti un’operazione
irresponsabile e pericolosa, rimuovendo tra l’altro le proprie responsabilità visto che sono
stati i primi a disinteressarsi negli anni alla loro manutenzione.
La nostra Amministrazione Comunale ha ereditato – in continuità amministrativa – una
situazione delicata, che sta affrontando con impegni precisi, cercando i fondi, non pochi, che
servono a risolvere il problema e mantenendo di fatto aperte le 10 strutture, assumendosene
i rischi; rischi comuni in quanto condivisi con i direttivi delle costituite APS (Associazione di
Promozione Sociale), che gestiscono i Centri.
Non possiamo girarci intorno, rispetto ad una legge regionale che ha negli ultimi anni
terremotato, non solo a Latina ma in tutta la Regione Lazio queste strutture, la situazione è
complessa e prevedeva impegni comunali ad oggi inevasi e l’impegno delle vecchie realtà
gestrici dei centri ad oggi assolte con la loro trasformazione e strutturazione in APS, con tutti
gli impegni che ne conseguono.
L’adeguamento strutturale dei centri è il nodo cruciale di questa triste vicenda, infatti senza
l’adeguamento certificato di queste strutture, non si può procedere alla firma delle
convenzioni con le APS, riconoscendole di fatto come gestrici delle realtà fisiche – i Centri –
nei quali svolgono le loro attività.
Come Presidente della Commissione Servizi sociali posso garantire che politicamente ed
ancora prima umanamente, siamo vicini ai 10 presidenti ed a tutte le persone che vivono i
Centri e le loro fondamentali attività che aiutano la socialità e l’invecchiamento attivo.
Posso confermare che nessuno pensa di disinvestire, investire di meno o non investire nei
Centri Socio – culturali anziani.
Non siamo e non saremo mai – come ci dipingono – sordi alle esigenze dei fragili, ma in
attesa di poter ristrutturare le strutture sedi dei Centri e procedere alla sottoscrizione
Comune – APS delle convenzioni, bisognerà esser vicini ai Centri in modo coraggioso, ma
diverso e più tortuoso, avendo come stella polare la risoluzione del problema.
Magari succederà di non poter aprire contemporaneamente 10 cantieri, ma molto più
realisticamente inizieremo da 2 o 3 l’anno, già certi peraltro della collaborazione degli altri
Centri che nel frattempo ospiteranno coloro che avranno il proprio centro chiuso perché
interessato dalle attività manutentive.
La Regione purtroppo si è già espressa negativamente sulla possibilità di nuove
proroghe/deroghe per via del fatto che una concessione del genere a Latina, sarebbe poi da
dover estendere all’intero territorio regionale, Roma in primis che già spinge in tal senso,
cosa ritenuta non fattibile.
Tutto questo vuol dire che la strada da percorrere è ormai solo quella dell’assolvimento da
parte del Comune degli impegni richiesti dalla nuova normativa regionale.
Nessuno “schiaffo” come scrive LBC “a tutti coloro che con il loro impegno quotidiano si
adoperano, fra mille difficoltà, per la sopravvivenza di queste fondamentali realtà
associative”, soltanto l’ennesimo problema complesso ereditato, al quale l’Amministrazione
Comunale sta lavorando per tornare ad una situazione di normalità e legalità che oggi
invece mortifica i Centri privandoli, tra le altre, anche del supporto economico del Comune.
Alla riunione sindacale richiamata da LBC ero presente anche io ed ho visto l’umanità la
preoccupazione e la sfiducia dei presidenti dei Centri per la situazione che stiamo vivendo
tutti insieme su questo tema che li riguarda in prima persona, ma ho registrato anche la
consapevolezza dell’Amministrazione e della maggioranza tutta su questo tema e la sua
ferma intenzione ad affrontarlo e risolverlo nel più breve tempo possibile.
Non so se oggi, a fronte dell’incontro della settimana scorsa con il Sindaco, la richiesta di
convocazione della Commissione consiliare possa avere senso o aggiungere nuovi
elementi, anzi forse potrebbe essere addirittura controproducente, però come dico sempre,
la Commissione che presiedo è uno spazio aperto, perché la Politica è attore che deve
lavorare assieme ad altri attori alla risoluzione dei problemi ed alla ricerca di opportunità, ma
senza illudere nessuno.
Auspico una distensione dei toni nell’interesse dei Centri ed invito l’Amministrazione ad
accelerare ulteriormente sulla risoluzione di questo grave problema sociale che ci lascia tutti
preoccupati”.
Nicola Catani