La vicenda che coinvolge un insegnante di una scuola di Cisterna si complica con l’emergere di nuove presunte conversazioni private, trovate sul telefono di una seconda studentessa della stessa classe. Queste interazioni avrebbero avuto luogo tramite WhatsApp, con il professore che avrebbe probabilmente utilizzato il numero prelevato da un gruppo scolastico, creato senza il consenso dei genitori.
Dopo la denuncia presentata dai genitori di una prima studentessa, altri controlli effettuati sui dispositivi degli alunni hanno portato alla luce una seconda chat privata. Al momento, non è chiaro se i genitori della seconda studentessa abbiano già formalizzato una denuncia.