“Ancora una volta le vicende relative alla gestione dei rifiuti richiedono molta attenzione. Non tanto per i fatti di cronaca, con un’indagine penale relativa ad alcune contestazioni di presunti reati nei confronti del management di ABC, rispetto ai quali la magistratura valuterà accuse e difesa (per noi valgono i principi costituzionali di garantismo), quanto per l’attuale piano politico, dove siamo fortemente interessati alla corretta gestione e all’efficienza del servizio offerto alla città.
L’indagine ha fatto partire una nuova propaganda della destra, intenzionata a creare posizioni quasi grottesche, con una difesa di Latina Ambiente ed uno spostamento delle criticità sulla sola ABC, presentando quest’ultima ancora una volta come un prolungamento della precedente Amministrazione e non uno strumento dell’attuale governo della città, in ritardo e inadempiente.
L’approccio del PD è pragmatico e muove dalla considerazione che gli strumenti vanno valutati per raggiungere il miglior servizio a costi sostenibili.
Latina Ambiente rappresenta una lunga storia di inefficienza che a Latina ha creato disservizi, guasti, debiti ed una città che ha sempre navigato a livelli molto bassi di differenziata e pulizia.
Latina Ambiente è l’emblema (non l’unico) dell’amministrazione disastrosa del centrodestra a Latina, il suo biglietto da visita in negativo per 20 anni, tutto quello per cui sono deboli le critiche odierne della destra ad ABC.
Voluta dal Sindaco Finestra, Latina Ambiente è stata una società mista tra Comune e privato che non ha mai raggiunto un equilibrio; il socio privato che fu scelto, infatti, non aveva i mezzi che furono, invece, acquistati dal Comune.
I risultati? costi stratosferici e servizio scadente, con la differenziata inesistente o quasi.
Nel 2006 il passaggio dalla tassa Tarsu alla TIA fu effettuato fuori termine, illegittimamente, ed il trasferimento della riscossione dal Comune a Latina Ambiente fu disastroso.
Costosa per i cittadini, a causa dei dispendiosi cda e degli altrettanto esosi incarichi professionali, oltre sprechi ed inefficienze, Latina Ambiente era preparata ancora meno del Comune ad incassare le tariffe.
Caduto Di Giorgi, il Commissario Barbato voleva procedere alla gara europea di affidamento del servizio, ipotesi verso la quale il PD era favorevole.
Intanto Latina Ambiente era finita in liquidazione giudiziale, poi divenuta fallimento per i tanti milioni di euro di debiti. La gestione della curatela, con sorpresa di tutti, produsse in un anno tre milioni di euro di utili attraverso l’efficientamento della gestione, la riduzione degli sprechi ed il controllo del magazzino dell’azienda.
La Giunta Coletta decise quindi di bloccare la gara e di abbandonare Latina Ambiente.
ABC si è così consolidata nel corso nel tempo e dispone di un parco mezzi nuovo, frutto di investimenti; il servizio di differenziata ha raggiunto livelli importanti e tante zone della città hanno visto finalmente sparire i cassonetti dalle strade, con un miglioramento della pulizia.
La differenziata è salita al 52%, dopo aver buttato via 20 anni con Latina Ambiente al 5% e fittiziamente, negli ultimi periodi, al 20% perché la raccolta di umido con cassonetti per strada era fasulla, raccogliendo all’interno ogni tipo di rifiuto.
Ma cosa abbiamo oggi? L’amministrazione Celentano, dopo aver perso un anno e mezzo per decidersi su un nuovo piano industriale, lasciando intere zone con i vecchi cassonetti e permettendo vere e proprie discariche in pieno centro, scade quasi nel ridicolo ed invoca la disastrosa storia di Latina Ambiente contro la gestione pubblica.
Valuteremo il nuovo piano industriale e siamo pronti al confronto senza pregiudizi, auspicando finalmente di lasciarci alle spalle la storia negativa di Latina Ambiente”.
Marco Cepollaro
Segretario PD Latina