Il suo segreto della longevità? Un uovo sbattuto a colazione, un riposino dopo pranzo e una parca cena per dormire bene tutta la notte.
È forse merito anche di queste piccole sane abitudini se Pasquale Costantino mercoledì 16 ottobre ha coronato il sogno di spegnere cento candeline tra l’affetto dei suoi familiari e il calore della casa in cui ha sempre vissuto, a due passi dal vecchio ospedale.
Di professione falegname, il longevo cittadino ha dedicato tutta la vita alla lavorazione del legno. Ha iniziato da giovanissimo a imparare il mestiere come ragazzo di bottega, all’età di 21 anni si è sposato, ha avuto due figlie e portato avanti una fiorente attività in proprio ben oltre la canonica età del pensionamento.
Grazie alla sua abilità, alla precisione e alla grande serietà con cui ha affrontato la realizzazione di ogni manufatto, è stato apprezzato ben oltre i confini locali con commissioni che nel momento di massimo splendore sono arrivate da tutto il Lazio.
Come tutti i centenari dei nostri giorni, la Seconda Guerra Mondiale e le persone che ha dovuto salutare rappresentano i dolori più grandi della sua lunghissima vita. Dopo aver perso la cara moglie ormai 25 anni fa, è una delle sue due amatissime figlie ad accudirlo quotidianamente.
Festeggiamenti semplici ma emozionanti quelli di ieri mattina quando l’assessore al Settore Demoanagrafico Santina Trani ha bussato alla porta del signor Pasquale Costantino per consegnargli una di quelle targhe che solo i cittadini straordinari hanno la fortuna di ricevere e portargli i saluti del sindaco Beniamino Maschietto.
A completare la mattinata una grande candelina e un bel 100 disegnato al centro di una torta che, solo per ieri, ha sostituito l’uovo sbattuto del mattino.