La Giunta regionale del Lazio, presieduta da Francesco Rocca, su proposta dell’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università, Luisa Regimenti, ha approvato due delibere per lo stanziamento di 350mila euro destinati a promuovere il miglioramento delle condizioni di vita carceraria e a sostenere il diritto allo studio e alla diffusione dell’istruzione universitaria tra la popolazione detenuta del Lazio
In base a quanto disposto dalla legge regionale 7 del 2007, 290mila euro sono destinati alla promozione di percorsi volti a ridurre la recidiva nei reati di genere, ad attività di informazione, orientamento e facilitazione all’accesso alle prestazioni previdenziali e socio-assistenziali erogate da enti pubblici o privati, alla formazione professionalizzante e ad attività di educazione e promozione culturale della conoscenza della lingua e della cultura italiana e a interventi di arteterapia e di sviluppo di capacità artistico creative.
Le iniziative saranno realizzate attraverso un avviso pubblico destinato alle istituzioni sociali private per definire i criteri e le modalità di valutazione delle proposte progettuali finalizzate alla realizzazione negli istituti penitenziari del Lazio, degli interventi e delle azioni di natura trattamentale oltre che i criteri di assegnazione dei finanziamenti.
Altri 60mila euro sono destinati al sostegno del diritto allo studio e alla creazione di poli universitari: le risorse saranno ripartite in misura proporzionale al numero dei detenuti iscritti nell’anno accademico 2024/2025 presso gli atenei coinvolti che sono Università Roma Tre, Università Tor Vergata, Università La Sapienza, Università della Tuscia e Università di Cassino e del Lazio meridionale.
«Rinnoviamo il nostro impegno per la popolazione detenuta del Lazio che, come dimostrano i tanti momenti critici vissuti nei mesi scorsi, vive un momento di grande sofferenza a causa del sovraffollamento. Grazie a queste risorse vogliamo offrire una prospettiva di riscatto attraverso attività alternative come lo studio, la formazione, il lavoro, l’arte che possano consentire al detenuto di aspirare ad una nuova vita una volta scontata la pena. Queste misure si aggiungono al tavolo di lavoro interistituzionale per la prevenzione dei suicidi e al tavolo interassessorile per il trattamento della popolazione detenuta, strumenti che testimoniano la costante attenzione della Giunta Rocca alle condizioni dei detenuti e di operatori e agenti che lavorano degli istituti penitenziari: migliorare la condizione delle persone recluse significa anche migliorare la qualità della vita di tutti gli operatori che lavorano nel carcere», spiega l’assessore Luisa Regimenti.