Intervenendo sulla stampa locale, Omar Sarubbo, segretario provinciale del Partito Democratico, ha espresso la sua opposizione all’aumento delle bollette idriche, sostenendo che non è possibile accettare gli aumenti tariffari proposti dal piano di investimenti di AcquaLatina, imputando la colpa al nuovo consiglio di Amministrazione espressione di Fdi e Lega, che entrato in carica solo il 23 aprile scorso. La tesi di Sarubbo non sta in piedi ed è quindi doveroso fare alcune precisazioni. La prima riguarda l’Elaborazione del Piano degli Investimenti. Contrariamente a quanto affermato da Sarubbo, il piano degli investimenti non è stato elaborato dal nuovo CDA ma dall’amministratore delegato che, per Statuto, è il componete del CDA di nomina del socio industriale. Il Piano degli investimenti viene elaborato su indicazione del socio industriale, presente nella società mista proprio per dare un contributo tecnico-industriale alla società. Il Piano degli investimenti proposto è necessariamente la continuazione dei piani elaborati negli anni passati e tiene conto anche degli investimenti del PNRR e quindi il piano attuale non è stato creato ex novo in queste poche settimane, ma è frutto anche delle scelte del vecchio Cda espressione, tra gli altri, anche del partito rappresentato da Omar Sarubbo, ossia il Pd. Sarubbo, inoltre, dice il falso quando sostiene che il Cda abbia approvato il nuovo piano degli investimenti che comporterebbe nuovi aumenti in bolletta: questo semplicemente non è vero. Il nuovo piano degli investimenti deve essere approvato dall’assemblea dell’ATO, quindi l’assemblea dei Sindaci. Mercoledì scorso, durante l’assemblea, come è stato costretto ad ammettere lo stesso Sarubbo, tutti i Sindaci hanno mostrato contrarietà all’aumento della tariffa. Ci spiace per il tentativo di speculazione politica del coordinatore provinciale del Pd parte attiva nel passato, delle scelte sugli investimenti di Acqualatina, che ora disconosce. Anche questa volta è stato facile smentirlo. Non solo: Sarubbo ha tentato di addossare eventuali aumenti tariffari al centrodestra senza considerare che il piano di investimenti proposto è frutto anche di quanto elaborato, negli anni scorsi, dalla gestione della società, targata PD. Per fortuna il vento è cambiato”.
Così in una nota, Giovanna Miele parlamentare della Lega.