“Il viaggio di Martina: destinazione laurea”, è la denominazione del premio consistente in due borse di studio del valore di 500 euro ciascuna, che il Rotary Club Latina ha voluto dedicare a Martina Natale, la cui prematura scomparsa ha commosso l’intera città e non solo. Le vincitrici del concorso sono state proclamate nel corso di una cerimonia ospitata nell’Aula Magna del Liceo Statale “Alessandro Manzoni”, lo stesso frequentato da Martina.
Un ricordo espresso tra il sogno e il viaggio di Martina che aveva per punto di arrivo l’università. «Alla parola viaggio, preferisco la parola sogno _ ha sottolineato nel suo saluto Giuseppe Gisotti, past president del Rotary Club Latina e ideatore del Premio – Martina sognava di diplomarsi e di iscriversi all’università. I sogni vanno mantenuti vivi ed è il motivo per il quale il Rotary ha deciso di istituito questo premio: aiutare due studenti a realizzare il loro sogno». «Di Martina ricordiamo la forza dimostrata nel suo viaggio nel tempo della vita _ ha evidenziato Paola Di Veroli, la dirigente del Liceo Manzoni Martina desiderava un percorso accademico brillante, il suo è stato l’animo dei forti che spinge ad andare avanti nonostante tutto». «Ma il sogno non è forse un viaggio? ha evidenziato a sua volta il Presidente del Rotary Club Gianluca Carfagna – è stimolante incontrare i giovani, noi adulti dobbiamo offrire le giuste opportunità che consentano loro di agire al meglio nella costruzione del futuro che desiderano». E a proposito di giovani, alla cerimonia ha partecipato Mariano Macale, Presidente del Rotaract Latina (il Rotaract è l’associazione promossa dal Rotary International dedicata a uomini e donne di età compresa fra i 18 e i 35 anni): «Il sogno attiene a qualcosa di concreto, all’impegno, all’agire, al fare, al concentrarsi sul sapere. Noi del Rotaract questo impegno lo abbiamo messo in una serie di progetti che hanno per obiettivo risultati da restituire al territorio, a questo territorio».
Alla cerimonia erano presenti anche i genitori di Martina Natale, una presenza “discreta e preziosa” l’ha definita la dirigente Di Veroli. A prendere la parola è stata la mamma, Edy: «E’ sempre una grande emozione tornare in questa scuola le cui mura per 5 anni hanno accolto Martina. Ai ragazzi dico di avere cura del proprio compagno, di non lasciarlo solo nelle difficoltà. Nella malattia non c’è cosa più brutta della solitudine, guardate sempre a chi vi sta a fianco».