Nella mattinata del 29 marzo la Polizia di Stato di Gaeta ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di due persone, indagate per il reato di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma, hanno avuto origine dalle risultanze di un altro procedimento, in carico alla Procura della Repubblica di Cassino, relativo ad un tentativo violenza sessuale per il quale è indagato lo zio di uno dei soggetti sottoposti a misura cautelare, pluripregiudicato appartenente ad un sodalizio operante nel territorio di Boscoreale (NA) contiguo ad ambienti di camorra.
Dall’attività investigativa svolta, è emerso che il ragazzo, unitamente ad un suo conoscente, si sarebbe recato da una donna – sentita in qualità di persona informata sui fatti proprio in relazione alla tentata violenza sessuale – e, al fine di intimorirla, le avrebbe rivolto gravi minacce, acuite dalla consapevolezza della vittima in ordine allo spessore criminale della loro famiglia di appartenenza.
Gli approfondimenti svolti dai poliziotti del Commissariato di Gaeta hanno consentito di delineare un quadro indiziario rilevante, che ha portato all’emissione di due misure cautelari della custodia in carcere, eseguite in provincia di Napoli con il supporto della Squadra Mobile partenopea e dei Commissariati di Giugliano e Torre Annunziata.
Si ricorda che, essendo il procedimento nella fase delle indagini preliminari, vige la presunzione di innocenza per tutti gli indagati.