Una folla commossa e composta ha riempito la chiesa Santa Maria Assunta in cielo e piazza XIX Marzo per l’ultimo saluto a Nicoletta e Renée. I funerali si sono tenuti alle 15 di oggi, dopo la funzione religiosa sono state liberate delle colombe e fatti volare palloncini bianchi e rossi. “Nessuno ha un amore più grande di questo – le parole di Don Paride Bove – dare la vita per gli amici… oggi siamo qui perché è stato infangato il nome del signore, siamo qui addirittura per la negazione della vita. Oggi siamo qui per le nostre amiche e sorelle. Vogliamo lasciarci muovere dall amore di Nicoletta e Renée che hanno difeso e scelto di difendere l’amore davanti a chi non ne ha. Siamo qui per il desiderio di abbracciare Pino e Desirèe, perché siamo mossi da un amore che ha il volto di chi non ha vendetta perché l’amore è piu forte della morte. L’amore ha un volto e un nome: Gesù Cristo. Chi ama dona la vita e non la sopprime. Il tempo di Quaresima ci ricorda che possiamo convertire i nostri cuori in amore. Abbiamo una missione urgente. Nicoletta: il suo lavoro era aiutare gli altri a trovare casa, lei ha aperto la sua, ma il suo gesto non è stato accolto”. Poi il parroco ha rivolto il suo pensiero al ricordo di Renée.
“Da ogni situazione dobbiamo ripartire e dire no alla disperazione, partire dai piu piccoli, aiutarli a diventare adulti e maturi come ha insegnato Cristo, senza che questa vicenda avveleni il nostro cuore. Renèe era molto energica, piena di vita e sogni, segnata per quanto accaduto ad Alessia e mai avrebbe immaginato che quella vicenda che l’aveva segnata sarebbe potuta accadere anche a lei. L’insegnamento di san Paolo sull’amore è benevolo che non manca di rispetto ma si rallegra della verità. Tutto passa ma solo una cosa rimarrà per sempre, l’amore.
Nicoletta e Renèe hanno amato, sono vincitrici e sono con Cristo, loro ci hanno lasciato un messaggio di speranza e noi dobbiamo raccoglierlo, grazie per l amore che avete donato”. Anche don Patrizio parroco della chiesa Santa Maria Assunta ha voluto abbracciare le famiglie coinvolte nella tragedia, invitando la comunità al rispettoso silenzio.
“Solo una parola affiorava sulle mie labbra in questi giorni, perché Signore? Mi è sembrato angosciante il silenzio di Dio, forse perchè la migliore partecpazione è proprio il silenzio. Ora ci viene chiesto di restituire questi doni, è assurdo soprattutto perchè Nicoletta e Renée sono vittime di una inaudita violenza. Come reagire? Nicoletta e Renée sono due martiri, lo sono per aver difeso la vita l’amore, la libertà. Il loro martirio – conclude Don Patrizio – ci aiuti a capire il vero valore dell’amore che non è possesso, costrizione angherie e violenza. Impariamo ad amare”.