La pretesa di controllo delle notizie da parte delle Procure, gli ostacoli posti dalle amministrazioni all’esercizio del diritto d’informazione, la legge in itinere sulla diffamazione che prefigura nuovi bavagli, il divieto alla pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, non giustificabile con eccessi o forzature del passato. Dura la vita dei cronisti. Un mestiere sempre più osteggiato, a dispetto dell’articolo 21 della Costituzione. Il Sindacato cronisti romani (Scr) rilancia il suo impegno, proponendo per l’anno appena cominciato due iniziative a breve termine: la pubblicazione e diffusione (gratuita, abbinata alla sola iscrizione) dell’Agenda del cronista, indispensabile strumento di lavoro quotidiano, e il premio “Cronista dell’anno 2024” (bando consultabile nel sito).
Dopo il lancio del video-decalogo contro la violenza di genere e l’apertura della casella postale “Sos cronisti”, rivolta a tutti i colleghi che intendano denunciare minacce e intimidazioni, pressioni, querele temerarie, stalking o mobbing in redazione, difficoltà di accesso alle fonti, ma anche lavoro nero e sottopagato, si tratta di due nuovi segnali di presenza della storica “voce” dei cronisti della capitale. Per qualsiasi comunicazione la mail disponibile, alla quale forniranno il supporto necessario tutti i membri del consiglio direttivo, è segretariogenerale@sindacatocronisti.it
Le quote d’iscrizione 2024 al Scr sono: 20 euro giornalisti attivi, 15 pensionati e 10 disoccupati (versamenti all’Iban IT62A0760103200000054167002).
Così in una nota Fabrizio Peronaci e Roberto Mostarda, presidente e segretario del Sindacato cronisti romani.