“L’anno 2023 volge al termine, un anno pieno di cambiamenti per il nostro movimento politico e per
la nostra città”. Inizia così la nota stampa diffusa dalla Rete dei cittadini per Aprilia.
“Abbiamo atteso mesi prima di esprimerci sulla nuova maggioranza di governo perché riteniamo
giusto dare il tempo a chiunque vinca le elezioni di governare.
Abbiamo atteso, abbiamo visto avverarsi timori che nutrivamo da subito, abbiamo cercato,
collaborando con l’opposizione civica di essere propositivi verso la maggioranza per il bene
della città. Però il volgere degli eventi, e il finire dell’anno, richiedono una riflessione.
Le azioni messe in campo della maggioranza Principi ci preoccupano moltissimo sia in quanto
membri di un partito civico che tanto si è speso per la città, sia in quanto cittadini che vivono ad
Aprilia e sui quali ricadranno per decenni gli errori che vediamo commettere in svariati campi,
soprattutto in quello ambientale. Si stanno facendo scelte che sono un notevole passo indietro
rispetto alla raccolta differenziata, si stanno dando segnali alle alte sfere che si stanno spalancando le
porte alla discarica sul nostro territorio.
Avevamo proposto una mozione che aveva il principale scopo di confermare ai politici regionali una compattezza di intenti del consiglio comunale contro l’insediamento di una discarica o di nuovi impianti di trattamento. Purtroppo l’attuale maggioranza, in modo totalmente pretestuoso e senza che alcun
consigliere di maggioranza o assessore prendesse parola, ha bocciato la mozione. La lettura politica
è chiara e a pagarne le conseguenze sarà l’intera città. Poco contano i video e le interviste successive: è l’assise comunale il luogo deputato alle discussioni, il resto è reclame di basso livello. Si sono fatte dichiarazioni che fanno capire che chi parlava o la mozione non l’aveva letta o non l’aveva compresa. Non sappiamo quale delle due ipotesi sia quella giusta, ma molto preoccupanti entrambe.
Altro bruttissimo segnale riguardo le osservazioni alla discarica per le quali è stata fissata una commissione a termini scaduti, che avrebbe permesso al pubblico e alle associazioni di presentare le loro istanze e partecipare al dibattito. Un modus operandi che non permette di favorire una vera e proattiva collaborazione.
Sul versante raccolta differenziata poi si sta assistendo ad azioni che con l’annunciato arrivo dei carrellati condominiali al posto di quelli per le singole utenze, peggioreranno la qualità della raccolta differenziata e verrà meno al principio che “chi inquina paga”, vale a dire che tutti dovranno pagare
le multe per colpa del vicino incivile, oppure, quando verrà attivata la tariffa puntuale si dividerà
per tutti allo stesso modo e quindi il virtuoso che produce pochi rifiuti e fa bene la differenziata
dovrà pagare anche per il condomino che non la fa o che produce più rifiuti.
Il maggior decoro sarebbe dovuto passare attraverso l’applicazione del Regolamento di Igiene
Urbana (votato anche dall’attuale assessore al ramo) che richiedeva un nuovo passaggio informativo
dedicato ai condomini e l’individuazione di aree protette non accessibili a eventuali estranei.
Sappiamo per esperienza che l’assessorato all’ambiente costa fatica, che richiede lunghe giornate e tantissimi incontri, sappiamo che non resta spazio per altro; è una delega che non andrebbe affiancata
ad altre deleghe sicuramente più divertenti, quelle che l’assessore Marchitti ha fortemente
voluto e così appassionatamente esercita. Se l’assessore stesse più attento non si attribuirebbe i meriti del premio sui Comuni Ricicloni ma li darebbe a chi l’ha preceduto poiché i dati della raccolta sono relativi a quelli ARPA per l’annualità 2022.
Infine, siamo preoccupati per l’acclamata delibera sulla campagna romana, un tentativo di tutela del
territorio che è iniziato nel mandato precedente e nel quale crediamo anche oggi, ma non realizzata
in questo modo. Non solo sono stati proposti, per la “tutela” pochissimi ettari rispetto al territorio apriliano nemmeno contigui, ma la maggioranza ha avuto la presunzione di riscrivere al ribasso le norme della legge nazionale che non serviranno, semmai la delibera così presentata fosse accolta, né a fermare il consumo del suolo né l’antropizzazione dell’area con la conseguente perdita, per sempre, delle caratteristiche di “Campagna Romana” e del valore paesaggistico dell’area. Resta così solo una sterile operazione di facciata”.